sabato 5 dicembre 2009

TIBET: QUALE FUTURO?

I Tibetani sono ad un bivio: seguire ancora il Dalai Lama sulla via della autonomia o lottare per l'indipendenza? Da oltre 20 anni Kundun e il suo governo in esilio, chiedono alla Repubblica Popolare Cinese l'apertura di un dialogo. Pur avendo chiaramente rinunciato alla richiesta di indipendenza in favore di una "genuina autonomia" (la Via di Mezzo), Pechino si è sempre rifiutata perfino di ammettere che esista un "problema Tibet". Nonostante questa posizione di netta chiusura, il Dalai Lama continua a sperare che prima o poi la Cina riuscirà a comprendere quanto sia nell'interesse di tutti garantire al Tibet ed al suo popolo una effettiva autonomia che soddisfi almeno in parte le aspettative dei tibetani e al tempo stesso salvaguardi l'unità della Repubblica Popolare.



Ma di fronte alla assoluta mancanza di risultati della politica del Dalai Lama, una parte minoritaria ma rappresentativa della comunità dei rifugiati, chiede che si torni a chiedere la totale indipenza del Tibet. Questi profughi considerano conclusa l'ipotesi della Via di Mezzo e si preparano a una rinnovata stagione di lotte per la libertà del Tibet.


Guido Ferrari si è recato a Dharamsala, capitale morale della comunità degli esuli tibetani, dove ha intervistato i principali esponenti di questo dibattito che sempre più attraversa il mondo della diaspora. Sarebbe interessante conoscere anche l'opinione di Tibetani che vivono in Tibet. Ma questo purtroppo né a Ferrari, né ad altri è concesso documentare.

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