giovedì 18 giugno 2009

DELFINARI Carceri a cielo aperto



Finti sorrisi!

Una delle maggiori attrazioni dei parchi e dei giardini zoologici acquatici è rappresentata da piccoli cetacei - principalmente delfini (tursiope, e raramente il belga), ma anche orche - che in natura necessitano di ampi spazi aperti.

Pensateli chiusi in una vasca che per legge misura:


- 400 mq. per 5 esemplari (ciascuno da 4 metri e dal peso di 250 kg, con velocità - in acqua! di 30 kmh)

- 4,5 metri di profondità (per individui che si immergono da 30 a 200 metri)


L’allegria che sembra manifestarsi sempre nell'espressione di questi mammiferi è solo apparente perché i delfini sono sprovvisti di muscoli facciali complessi:


sembrano allegri anche quando viene loro ridotta o annullata la razione di cibo se non eseguono un esercizio

sembrano allegri quando vengono isolati, stressati, umiliati nella loro natura repressa di fronte a migliaia di spettatori paganti

sembrano allegri anche dopo la morte, evento molto frequente nei delfinari, anche se le Società commerciali che gestiscono gli show, si guardano bene dal parlarne, soprattutto quando vengono mandati in vasca animali ormai lungamente malati e che moriranno di li a poco.

Intelligenza riconosciuta per legge

italiano riconosce il ruolo di ricerca anche a strutture dal fine palesemente commerciale, nonostante gli scienziati impegnati in studi sui delfini in natura abbiano criticato i delfinari. Il Decreto Ministeriale n. 469 del 2001 dice che i delfini:

- 33 .....devono essere addestrati a cooperare alla manipolazione e alle normali procedure medico-veterinarie.

- 35. .....al gruppo di esemplari deve essere contemporaneamente garantito un giorno a settimana esente da dimostrazioni………

Siamo in presenza del riconoscimento ufficiale dell'intelligenza di un animale, del suo diritto al riposo settimanale – e quindi del fatto che la sua attività è un lavoro -, della sua capacità di comunicare. Quasi un mammifero umano cui viene negato il diritto alla libertà: un tursiope in vasca è uno schiavo per legge.

Non si tratta di un decreto sui delfinari in quanto custodi di una specie in estinzione ma quali carceri per la specie più utilizzata negli spettacoli viaggianti. Un decreto che, anziché prevedere la salvaguardia di una specie in parchi marini protetti (zone ampie e libere) dove poter anche fare reale ricerca scientifica e portare i visitatori interessati all'aspetto biologico, autorizza i luna park a mostrare, per fini di lucro, in spazi ristretti, mammiferi intelligenti, e concedendo l'attività di riproduzione di delfini in modo che non manchi mai la “materia prima”.



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