mercoledì 30 marzo 2011

IL BALLO DELLA TERRA : L'uovo di Quaglia alleato contro le allergie ..........


L'uovo di Quaglia alleato contro le allergie ..........

L' uovo di quaglia si usa come l'uovo di gallina ma è più leggero, più delicato e meno ricco di colesterolo. Una proprietà molto importante, infatti, è quella di contenere colesterolo HDL, cosiddetto buono e, di non contenere il colesterolo LDL (cattivo).

Le uova di quaglia sono un'utile integrazione in caso di allergia in genere e soprattutto se il problema riguarda i pollini di graminacee: nelle uova di quaglia si trovano delle micro quantità di frumento, mais, orzo, segale, che vanno a costituire un'efficace terapia desensibilizzante a basso dosaggio, infatti queste uova sono utilizzate dalle industrie farmaceutiche per la preparazione di antiallergici, inoltre non provocano le allergie ed eruzioni cutanee come nel caso di consumo di uova di gallina, principalmente nei bambini, anzi il consumo costante di uova di quaglia sarebbe un'ottima terapia per la cura di molte malattie.

In Europa è molto consumato un po' ovunque, mentre in Italia... va ancora conosciuto.

Nella struttura delle uova di quaglia ogni sostanza è 3-4 volte maggiore di quella contenuta nelle uova di gallina, per esempio le proteine contenute in un uovo di quaglia sono il 13% quelle contenute nell'uovo di gallina sono l' 11%, la vitamina B1 è 140 microgrammi contro 50 microgrammi, le vitamine A e B2 sono due volte maggiori rispetto a quelle di gallina.

Il contenuto di potassio è addirittura 5 volte maggiore nelle uova di quaglia. Inoltre queste uova contengono molto fosforo e calcio.

La temperatura corporea delle quaglie è più alta delle altre specie aviarie tale da distruggere eventuali salmonelle e/o virus aviari, pertanto non bisogna aver timore del consumo crudo, unica accortezza è quella di lavare le uova in acqua bollente per meno di un minuto.

Crudo un pizzico di sale , limone e una goccia di olio extra-vergine d'oliva , a colazione ottimo per iniziare la giornata.


martedì 22 marzo 2011

IL BALLO DELLA TERRA : L'OLIO "TAROCCATO" DIVENTA LEGALE



L'OLIO "TAROCCATO" DIVENTA LEGALE


Il nuovo regolamento comunitario in vigore dal 1° aprile aumenta nell’extravergine di oliva le concentrazioni massime di alchil esteri, composti chimici che si formano nei prodotti di scarsa qualità, e autorizza indirettamente la commercializzazione di condimenti “deodorati” di MONICA RUBINO

L'olio taroccato diventa legale Bruxelles autorizza i "deodorati"

ROMA - Viene presentata come la normativa che dovrebbe salvaguardare la genuinità dell’olio extravergine di oliva. E invece il nuovo regolamento comunitario, in vigore dal prossimo 1 aprile, rischia di spalancare le porte dei supermercati europei a miscele di olii di dubbia qualità. Secondo gli esperti de ilfattoalimentare.it 1, la legge europea non bonifica il mercato, se non in misura modesta, ma legalizza la presenza di condimenti difettosi, promuovendoli sul campo. “Non siamo di fronte ad una legge che permette di bloccare e di escludere dal mercato l’olio taroccato - spiega Roberto La Pira, giornalista esperto di consumi - come hanno scritto molti giornali, ma all’esatto contrario”.

Per capire cosa sta succedendo, bisogna partire dai prezzi delle bottiglie esposte sugli scaffali dei supermercati, che oscillano da 2,5 a 8-9 euro al litro e più, creando molta confusione tra i consumatori che non sanno più cosa scegliere. L’oscillazione è dovuta alla presenza di bottiglie contenenti olio extra vergine trattato per eliminare i cattivi odori, quello che viene chiamato dagli addetti ai lavori “deodorato”. La chiave per capire se un olio è stato deodorato è in due parole: alchil esteri. Ossia quei composti (in letteratura noti come esteri metilici ed etilici di acidi grassi) che si formano in seguito a fenomeni fermentativi e degradativi delle olive e che comportano la produzione di alcol metilico ed etilico e la liberazione di acidi

grassi dai trigliceridi. L’elevata presenza di queste sostanze è un indicatore di scarsa qualità dell’extravergine, che si impoverisce dal punto di vista nutrizionale perché perde molte delle sue proprietà antiossidanti. In pratica, gli alchil esteri testimoniano una non corretta conservazione dovuta a un cattivo stoccaggio della materia prima, accatastata per giorni in enormi cumuli (come spesso succede nei sistemi industriali spagnoli), oppure franta dopo che è già in atto un processo di fermentazione.

A una forte concentrazione di alchil esteri, dunque, dovrebbe corrispondere un difetto organolettico dell’olio: un’alta acidità oppure un odore troppo forte. Condizioni che non consentirebbero di definire il prodotto extravergine. A meno che non venga corretto, magari deodorato, per poi ritrovare “l’extraverginità” venendo miscelato con una buona dose di extravergine ben fruttato. Neppure il miglior chimico, però, è in grado di far sparire contemporaneamente i difetti organolettici e le loro tracce chimiche. E difatti gli alchil esteri rimangono anche a seguito dei trattamenti e offrono un’arma in più per stanare le possibili frodi commerciali. Diventano, cioè, testimoni scomodi di ipotetiche sofisticazioni.

“La norma europea in vigore dal 1° aprile fornisce un lasciapassare all’olio deodorato - continua La Pira - perché autorizza la vendita di extravergine con un quantitativo massimo di alchil esteri pari a 150 mg/kg. Ma un olio di qualità ottenuto da olive sane spremute subito dopo la raccolta, contiene al massimo 10 -15 mg/kg di alchil esteri, che possono arrivare in via eccezionale a 30. Se il valore aumenta di 5 volte vuol dire che le olive prima della spremitura hanno subito “maltrattamenti” (schiacciature, ammaccature, oppure sono rimaste molto tempo nei piazzali sotto il sole in attesa della spremitura) e l’olio ha un odore cattivo e risulta difettoso. Per aggirare l’ostacolo i produttori lo deodorano e lo vendono come extravergine”.

A conforto di questa tesi, di recente il settimanale dei consumatori il Salvagente ha pubblicato i test sull’olio extravergine effettuati dall’Arpam di Ascoli Piceno. L’Agenzia regionale per l’ambiente delle Marche ha analizzato 33 campioni di extravergine prelevati nei frantoi marchigiani e altri 35 acquistati presso esercizi commerciali, in gran parte etichettati come “miscele di oli comunitari”, e li ha sottoposti all’esame degli alchil esteri. Il verdetto finale è sorprendente (guarda la tabella 2): circa un terzo del campione degli extravergini acquistati nei supermercati contiene sostanze che impoveriscono il prodotto dal punto di vista nutrizionale, generate da un difetto di conservazione delle olive dopo la raccolta e prima della molitura. Spiega Ernesto Corradetti, responsabile del Servizio chimico dell’Arpam picena: “La concentrazione media riscontrata nei campioni di frantoio è stata molto bassa, intorno a 15 milligrammi per chilo. Il tenore medio riscontrato nei campioni reperiti sul mercato invece è stato di 150 milligrammi per chilo. Si può quindi ragionevolmente dire che il limite di 150 mg/kg, fissato dal regolamento europeo, non è rappresentativo di un olio extra vergine ottenuto da olive sane e non scoraggia i produttori dal miscelare olio extra vergine con olio di qualità inferiore come il deodorato con elevati valori di alchil esteri”.

Dello stesso avviso è Carlo Mariani della Stazione oli e grassi di Milano, considerato uno dei più attenti studiosi della materia. “In sede di dibattimento presso il Consiglio oleicolo internazionale (Coi) a Madrid per mettere a punto la norma - precisa Mariani - l’Italia era contraria ai nuovi limiti per gli alchil esteri perché un buon olio al massimo ne contiene da 10 a 30 mg/kg, tuttavia a Bruxelles sono state ratificate le decisioni di Madrid. L’adozione di così alti valori di alchil esteri è un compromesso accettato con la prospettiva di ridurre il livello massimo nei prossimi anni”.

In questa situazione il consumatore cosa può fare? “L’unica possibilità - conclude La Pira - è imparare a distinguere l’olio extravergine di oliva di qualità che ha un odore, un sapore e un elevato contenuto di antiossidanti dal deodorato, che ha un sapore un po’ asettico, contiene pochi antiossidanti e assomiglia ai vecchi oli di oliva vergini, ormai spariti dal mercato”. L’ultimo consiglio è di imparare ad assaggiare l’olio come si fa con il vino, per apprezzare il sapore e le sfumature di aroma. Basta provare a condire la stessa insalata con un extra vergine da 2,5-2,7 euro al litro e con un olio di qualità a bassa acidità magari fruttato, che costa più del doppio, per capire subito la differenza

Fonte: La Repubblica


domenica 20 marzo 2011

PRENOTAZIONE VIAGGI ONLINE : 3 AGENZIE MULTATE DALL'ANTITRUST PER SCORRETTEZZE (PER 415.000 EURO) - ATTENZIONE



Ormai siamo tutti abituati ad approfittare delle offerte speciali e relativi prezzi più che attraenti offerti sul web dalle varie Agenzie Viaggi online. Prezzi scontatissimi, biglietti a prezzo "stracciato", low cost, lastminute e varie.
Nel prenotare ovviamente diamo più fiducia alle Agenzie più conosciute, nomi più diffusi o pubblicizzati. Ma se non stiamo attenti il raggiro "è dietro l'angolo" e spesso nemmeno ce ne accorgiamo.
 Differenze minime o metodi particolarmente "furbi", la poca trasparenza ci distraggono .
Per fortuna qualcuno fa attenzione e denuncia il raggiro o la scarsa trasparenza!
Esempio di poca trasparenza : addebiti su carta di credito non dovuti per transazioni non completate, tariffe in home page che non corrispondono più quando si arriva al conto finale etc etc
 
L'ANTITRUST (o noto come AGCM = Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha multato 3 grossi nomi del Web, 3 Agenzie Viaggi online (e non solo viaggi) per pratiche scorrette e per un totale di 415.000 euro :

EXPEDIA INC.  - 210.000 euro
EXPEDIA ITALY - 45.000 euro
EDREAMS - 135.000 euro
OPODO ITALIA - 25.000

 Differenti le contestazioni. 
Vedi dettagli e notizia originale sul sito AGCM


giovedì 10 marzo 2011

IL BALLO DELLA TERRA - EVENTO : degustazione guidata di Miele e Formaggi - ROMA domenica 27 marzo · 16.00 - 18.00

IL BALLO DELLA TERRA

Via dei Volsci , 51
Rome, Italy



“DEGUSTAZIONE GUIDATA DI MIELI E FORMAGGI”



IN BREVE : durante la serata verranno illustrate le tecniche di analisi sensoriale necessarie per poter valutare le caratteristiche dei diversi mieli italiani, con prove di riconoscimento a livello olfattivo,gustativo e visivo. In seguito si discuterà dell'uso del miele in cucina, in Italia e nel mondo.
Verranno degustati 5 mieli differenti (castagno, acacia, agrumi, tiglio e eucalipto) con altrettanti formaggi. Verrà inoltre rilasciato un attestato di partecipazione.



5 mieli in degustazione castagno, acacia, agrumi, tiglio e eucalipto.
I formaggi protagonisti : Pecorino semi stagionato. Ricotta, caciotta mucca, caprini stagionato, 1° sale di Bufala, caciotta di Bufala, Pecorino di Fossa.



La degustazione sarà guidata da Federico Porro, laureato in Agraria presso l'università degli
studi della Tuscia, ha partecipato a diversi corsi teorico-pratici di Apicoltura e Analisi sensoriale del miele.
Recentemente e' diventato apicoltore a tempo pieno, gestendo i propri alveari in provincia di
Viterbo.


Il costo a persona e' di 25 euro.

Minimo partecipante 10 persone massimo 15 persone.

La prenotazione e' obbligatoria che potrà essere fatta inviando un e-mail a ilballodellaterra@libero.i
t
oppure telefonando al 06/ 4469936 tutti i giorni dalle 12,30 alle 21, 30 tranne il Lunedì.

Per disdire la partecipazione alla degustazione vi chiediamo di inoltrarla 48 ore prima, questo per dare l'opportunità ad altre persone di partecipare, e' previsto un secondo appuntamento per dare spazio a chi non rientra in questa data.







Siamo a Roma, in Via dei Volsci 51, nel cuore dello storico quartiere di San Lorenzo, " Il Ballo della Terra" e' un negozio di specialità enogastronomiche che pone particolare attenzione alla scelta dei fornitori e alla qualità dei prodotti offerti.
Per saperne di più visitate il sito Il Ballo della Terra!





IL BALLO DELLA TERRA - il famoso "MIELE D'ABRUZZO"


MIELE D'ABRUZZO


Tra le golosità proprie dell’Abruzzo e, in particolar modo, della provincia di Chieti è impossibile non citare e, gustare aggiungerei, il famoso Miele d’Abruzzo.



La produzione di questa prelibatezza risale a tempi lontanissimi. Secondo studi storici, gli abitanti abruzzesi erano dediti alla produzione del miele già dall'Alto Medioevo; infatti, un geografo arabo, nel descrivere l’“Abruzzese” lo definiva “dedito alla caccia ed alla raccolta del miele”.



Il Miele d’Abruzzo, ormai, è rinomato anche all’estero e la provincia di Chieti ne vanta l’eccellenza.



Oggi, il miele abruzzese viene prodotto ancora in modo del tutto naturale, utilizzando la flora tipica del territorio come Millefiori e i Millefiori di montagna, la Sulla, la Lupinella, il Girasole, la Santoreggia, l’Acacia.



La qualità del prodotto, tra i migliori mieli in circolazione, è dovuta quindi al perfetto connubio tra “materie prime”, ovvero nettare ed api, e attenta ed accurata lavorazione, grazie ad apicoltori pignoli e dediti.



Il ciclo di lavorazione è ancora quello semplice di una volta in cui il miele viene estratto per centrifugazione o per colatura e filtrato con tessuto a sacco e posto in adeguati contenitori per la decantazione.



Nel territorio del chietino possono essere trovate diverse varietà di miele: il miele di Sulla che si contraddistingue da un colore chiaro, un odore e un sapore delicato; quello di Lupinella, dal colore chiaro e dal sapore caratteristico.



Ancora il miele di Girasole, dal colore giallo che richiama il fiore, odore leggero e sapore che ricorda il polline; e ancora, il miele di Santoreggia, color d’ambra con riflessi verdi, odore e sapore persistenti ma gradevoli.



Nel territorio del chietino sono molti i produttori che si dedicano con passione alla produzione di miele tenendo bel alto il livello qualitativo.



Da ricordare, la produzione di Adi Apicoltura, le produzioni eccellenti di Luca Finocchio, Fioriti Apicoltura e Lemme Enzo a Tornareccio, il miele biologico proveniente dalla BioFattoria Licineto a Celenza sul Trigno, la Coop. Apistica Abruzzese e la società cooperativa Agricola Apistica a Lanciano. E poi ancora Iacovelli ad Atessa e l'Azienda Agricola l'Alveare di Anna Zinni.



Il chietino, quindi, si presenta come un territorio denso e dedito alla produzione del miele e la qualità resta eccellente. Il miele del chietino, vera sintesi delle “dolcezze” d’Abruzzo.



sabato 5 marzo 2011

IL BALLO DELLA TERRA : CARNEVALE "Carne Vale" addio carne!


CARNEVALE 

"Carne Vale" addio carne!



Il Carnevale non è solo l'occasione per divertirsi tra scherzi, coriandoli, sfilate e travestimenti, ma è anche un'ottima opportunità per gustare dolci e dolcetti che vengono tradizionalmente preparati per questa occasione.

Storia del Carnevale
Festa antichissima definita "il frammento più antico e meglio conservato della cultura popolare" risale al tempo degli antichi romani che celebravano tra Dicembre e Marzo i Saturnali. Erano feste dove si ricordava il tempo favoloso di Saturno in cui, come Esiodo racconta, "gli uomini vivevano come dei, avendo il cuore tranquillo, liberi da fatiche e sventure". Durante queste feste si banchettava tra orge, balli, sfilate in maschera e in carri in un mondo rovesciato dove i servi vestivano gli abiti dei padroni e cibo e vino correvano in abbondanza, almeno una volta per tutti.
I cristiani poi trasformarono questa festa pagana nel Carnevale parola che deriva dal latino "Carne Vale": addio carne! Per secoli dunque in Europa il Carnevale venne impersonato da un maiale che moriva per lasciare spazio alla lunga Quaresima imposta ai contadini dalla Chiesa ma anche dalla povertà dei campi che rimanevano improduttivi fino al raccolto estivo. Il maiale dunque era il principe del carnevale, festa dunque della abbondanza e dei bagordi prima dei giorni magri della Quaresima.


Le tradizioni culinarie del Carnevale differiscono ovviamente di regione in regione, ma il tratto comune a tutte le consuetudini regionali è quello che, per una volta all'anno, vale tutto anche in cucina.

I dolci sono certamente il "piatto" che più avvicina le diverse regioni: in ogni piccolo paese d'Italia il Carnevale è l'occasione giusta per gustare con piacere dolci fritti di tutti i tipi e per tutti i gusti.

Cicerchiata
Dolce tipico del centro Italia, la cicerchiata è particolarmente diffusa in Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio. La preparazione è semplice: dopo aver creato un impasto con farina, uova, burro e zucchero si creano piccole palline da friggere in olio d'oliva o strutto e da ricoprire successivamente con il miele.

Struffoli
Gli struffoli sono la risposta delle regioni del sud Italia alla cicerchiata. Le origini degli struffoli sono rigorosamente napoletane. La ricetta prevede l'impiego di farina, uova, burro, zucchero e vaniglia. Anche in questo caso vengono realizzate piccole palline da friggere nell'olio e da ricoprire con miele e piccoli zuccherini colorati, a simboleggiare i colori del Carnevale.

Chiacchiere
Si tratta indubbiamente del dolce più diffuso del Carnevale. Ogni regione d'Italia possiede un termine proprio per indicare questo piatto: in Toscana si chiamano cenci, in Friuli grosoli, in Emilia sfrappole, nelle Marche frappe, in Piemonte bugie e così via. La ricetta è molto semplice: farina, lievito, acqua, zucchero e liquore, che varia di regione in regione. I risultati migliori si ottengono con marsala, vino bianco, acquavite e liquore all'anice.

Ravioli dolci
Versione dolce e sfiziosa dei più classici ravioli salati, i ravioli dolci sono semplici cuscinetti di pasta quadrati o rettangolari, ripieni di marmellata, frutta secca o ricotta, che può anche essere accompagnata da scaglie di cioccolato. Da cuocere rigorosamente in olio o strutto, sono molto buoni ed altrettanto pesanti.

Zeppole
Dolce tipico della festa di San Giuseppe, le zeppole sono uno dei dolci napoletani più gustosi e prelibati. Si tratta di ciambelle fritte ripiene di crema pasticcera o chantilly, guarnite con ciliegie candite. La tradizione vuole che in passato i friggitori napoletani si esibissero pubblicamente nell'arte del preparare le zeppole di fronte ai clienti.


Siamo a Roma, in Via dei Volsci 51, nel cuore dello storico quartiere di San Lorenzo, " Il Ballo della Terra" e' un negozio di specialità enogastronomiche che pone particolare attenzione alla scelta dei fornitori e alla qualità dei prodotti offerti.
Per saperne di più visitate il sito Il Ballo della Terra!