lunedì 6 dicembre 2010

IL BALLO DELLA TERRA : La macabra danza dello spreco e della fame




La macabra danza dello spreco e della fame

Siamo strattonati tra due informazioni: c'è produzione alimentare per 12 miliardi di persone (e siamo “solo” 6 miliardi); un miliardo di persone non ha abbastanza cibo per sopravvivere. Ma la risposta sta già nell'enunciazione del problema: c'è molta produzione alimentare; non c'è abbastanza cibo. Quella che chiamiamo produzione alimentare è merce, fatta per essere venduta e comprata. Non può sfamare chi non ha denaro. Deriva da un sistema agricolo che mira al mercato, che produce commodities, che si regola nelle borse merci. Il “cibo” è un'altra cosa. E' quello delle attività agricole di piccola e media scala, i cui prodotti mirano a essere mangiati. Se uno fa cibo, i suoi riferimenti sono i gusti e i disgusti, le necessità di salute del prossimo e della terra. Se uno produce merce i suoi riferimenti sono le possibilità di acquisto del prossimo. L'agricoltura industriale non sfama il mondo perché il suo obiettivo è un altro, è arrivare ai mercati e raggiungere chi ha potere d'acquisto. Anche le relazioni dell'ONU sulla fame nel mondo dicono che è l'agricoltura familiare di piccola e media scala a sfamare il mondo. E non lo sfama soltanto: lo rende più interessante, vario, sano, resistente, bello, colto. Ed ecco, infine, perché sprechiamo: perché compriamo merci, non cibo. Se ci regalano del pane di montagna, cotto come dio comanda in un forno a legna, quello è cibo, e non ne sprecheremo una fetta. Si spreca, noi privatamente, ma soprattutto i supermercati in via istituzionale, perché si comprano prodotti senza storia e senz'anima (e, spesso, senza sapore) come fossero scarpe o bulloni. Ma le scarpe o i bulloni non hanno la data di scadenza, non dobbiamo buttarli via per sostituirli. La macabra danza dell'eccesso, dello spreco e della fame verrà analizzata Sabato 23 Ottobre, ore 12 al Salone del Gusto, da Silvio Greco, Angelo Cau, Laura Ciacci, Andrea Segrè, Marco De Ponte, Sergio Marelli (www.salonedelgusto.it).

di Cinzia Scaffidi Tratto da L'Agricoltura - La Stampa 19/09/2010

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