lunedì 6 dicembre 2010

IL BALLO DELLA TERRA : Il land grabbing – anche quando non accompagnato da espropri forzati - toglie la terra alle comunità locali


Stop all'accaparramento delle terre
06/04/2010 - Sloweb
Via Campesina – FIAN – Land Research Action Network – GRAIN

STOP AL LAND GRABBING ORA!
Diciamo NO ai principi promossi dalla Banca mondiale sugli investimenti “responsabili” da parte delle imprese agro-alimentari!


Imprenditori pubblici e privati, da Citadel Capital a Goldman Sachs, stanno affittando o comprando decine di milioni di ettari di terreni agricoli fertili in Asia, Africa e America Latina per la produzione di cibo o di combustibili. Si tratta di una vera minaccia alla sovranità alimentare e al diritto al cibo di queste comunità rurali. In risposta a questa tendenza, la Banca mondiale (BM) sta proponendo sette principi per guidare tali investimenti e renderli proficui. FAO, FIDA e CNUCED si sono alleati con la BM per promuovere questi principi e la motivazione della loro scelta sta nel fatto che il ritmo di acquisizione dei terreni da parte dei privati è rischiosa. Tra l'altro la BM ha appena ultimato un'indagine che evidenzia l'ampiezza del fenomeno, mettendo in evidenza che quest'operazione comporta il trasferimento dei diritti di possesso dei terreni agricoli dei paesi in via di sviluppo a favore degli investitori stranieri.

La BM sostiene sia un bene assecondare il flusso di capitali privati per espandere l'agrobusiness transnazionale laddove esso non è ancora diffuso, e occorra autorizzarlo affinchè le multinazionali traggano maggiore ricchezza dalle zone rurali.
Dato che questi investimenti comportano una privatizzazione massiva e il trasferimento dei diritti d'uso dei terreni, la BM chiede che siano rispettati alcuni criteri per ridurre rischi di eventuali ripercussioni sociali: “rispetto” dei diritti degli attuali utilizzatori della terra, dell'acqua e delle altre risorse (con gli indennizzi), protezione e miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie e delle comunità (garantendo impieghi e servizi sociali), rispetto dell'ambiente. Questi sono i concetti fondamentali che si evincono dai sette principi della BM per consentire un land grabbing “socialmente accettabile”.

Tali principi non potranno raggiungere gli obiettivi annunciati. Si tratta di palliativi per tentare di legittimare l'acquisizione dei terreni su larga scala. Agevolare il controllo a lungo termine di attori stranieri o domestici su terreni agricoli appartenenti alle comunità rurali è totalmente inaccettabile, qualunque sia la motivazione. I principi della BM, che saranno completamente volontari, intendono distrarre l'attenzione dal fatto che l'attuale crisi alimentare globale, che ogni giorno registra più di un miliardo di persone che soffrono la fame, non sarà risolta dall'agricoltura industriale su larga scala, che teoricamente tutte queste acquisizioni mirano a promuovere.

Il land grabbing ha iniziato a intensificarsi in numerosi paesi già negli ultimi dieci o quindici anni, con l'adozione di politiche di deregolamentazione, di accordi commerciali e d'investimenti, di riforme di governance orientate al mercato. La recente crisi alimentare e finanziaria ha fornito a governi e investitori il pretesto per aumentare il land grabbing nel tentativo di garantire la capacità produttiva agricola e gli stock alimentari per il futuro, cosi come introiti sicuri che porteranno enormi guadagni. I governi ricchi hanno cercato di prendere in affitto dei terreni agricoli per lunghi periodi al fine di nutrire le loro popolazioni e sostenere le loro industrie. Parallelamente, le multinazionali cercano delle concessioni a lungo termine per favorire piantagioni agricole per produrre agrofuel, gomma, oli, ecc. Queste tendenze sono anche visibili nelle aree costiere, dove le risorse marine e terrestri vengono vendute o cedute in affitto anche a scopi turistici a grandi investitori ed elites locali a spese dei piccoli pescatori e delle comunità costiere.
In un modo o nell'altro, i terreni agricoli e le foreste vengono sottratti alla gestione dei piccoli produttori, pescatori e pastori per fini commerciali, costringendoli allo spostamento, alla fame e alla povertà.

Con l'attuale tendenza al land grabbing su larga scala, il paradigma della mondializzazione ha raggiunto una nuova tappa che minaccerà l'autodeterminazione dei popoli e la loro sovranità alimentare. La BM e molti governi considerano la terra e il diritto ad accedervi come base cruciale di vantaggio per le multinazionali in cerca di grossi guadagni sui capitali investiti, dal momento che la terra non serve solo per produrre cibo e materie prime, ma anche per avere accesso alle riserve idriche. La BM, i governi e le multinazionali stanno rivalutando la terra sulla base di criteri puramente economici e in questo processo i valori ecologici, sociali e culturali della terra vengono negati. È più importante che mai, dunque, che le risorse restino disponibili per coloro che ne hanno bisogno per nutrirsi e per sopravvivere, piuttosto che per coloro che si arricchiscono producendo per i ricchi.

Il land grabbing – anche quando non accompagnato da espropri forzati - toglie la terra alle comunità locali, distrugge stili di vita, sottrae lo spazio alle politiche agricole a favore dell'agricoltura contadina e distorce il mercato, convogliandolo verso l'agrobusiness e il commercio globale piuttosto che verso la promozione di un'agricoltura contadina duratura, basata sui mercati locali (e nazionali) e sulle generazioni future. Questo accelererà la distruzione degli ecosistemi e la crisi climatica a causa della produzione agricola monocolturale e industriale, che verrà condotta su queste terre conquistate. Promuovere o permettere il land grabbing è una violazione al Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali. Mette in pericolo la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni. Il land grabbing ignora i principi adottati nel 2006 dalla Conferenza internazionale sulla riforma agraria e lo sviluppo rurale (CIRADR) e le raccomandazioni fatte dalla Valutazione internazionale delle conoscenze, scienze e tecnologie agricole per lo sviluppo (IAASTD).

Il land grabbing deve cessare immediatamente. I principi della BM cercano di creare l'illusione che il land grabbing possa procedere senza conseguenze disastrose per le persone, le comunità, gli ecosistemi e il clima. Le organizzazioni contadine e degli indigeni, i movimenti sociali e i gruppi della società civile riconoscono in maniera condivisa che ciò che serve è:

• mantenere nelle mani delle comunità locali la gestione dei terreni e adottare una vera riforma agraria per assicurare l'accesso equo alla terra e alle risorse naturali;
• un sostegno forte all'agricoltura contadina agroecologica, la pesca e l'allevamento su piccola scala,a i programmi di ricerca agronomica partecipativa e ai programmi di formazione, affinché i piccoli produttori possano produrre alimenti in abbondanza, sani e sicuri per tutti;
• un radicale cambiamento delle politiche agricole e commerciali per adottare la sovranità alimentare e sostenere i mercati locali (e regionali) ai quali la gente partecipa e trae profitto;
• promuovere sistemi agricoli e alimentari a favore delle comunità, basati su un attento controllo delle risorse come la terra, l'acqua e la biodiversità da parte delle comunità locali. Stabilire regole rigorose e obbligatorie che limitino l'accesso delle imprese e di altri attori pubblici e privati ai terreni agricoli, alle zone costiere e umide, ai pascoli e alle foreste.

Nessun principio può giustificare il land grabbing!

Nessun commento:

Posta un commento

grazie per avermi letto
appena possibile pubblicherò il tuo commento
ciao e torna a trovarmi ^_^