lunedì 15 febbraio 2010

Obama: "Vedrò il Dalai Lama" - Cina: "Un incontro minerebbe relazioni"

 PECHINO - Dopo settimane di incertezze e polemiche, Barack Obama ha deciso di compiere un passo che aprirà una forte controversia con la Cina e ha annunciato che incontrerà il Dalai Lama durante la visita che il leader spirituale tibetano compirà a Washington.
"Il presidente Obama ha detto in novembre ai leader cinesi, durante il suo viaggio in Cina, che aveva intenzione di incontrare il Dalai Lama in futuro", ha detto il portavoce della Casa Bianca Bill Burton.
Il governo cinese aveva avvertito proprio oggi Washington che l'incontro sarebbe "irragionevole" e "minerebbe seriamente" le relazioni tra Cina e Stati Uniti. Pechino dunque si oppone "con fermezza" alla prospettiva che il presidente Usa incontri il Dalai Lama.
Un incontro, ha avvertito il partito comunista, "che potrebbe danneggiare seriamente le relazioni sino-americane". "Se il presidente Obama incontrasse il Dalai Lama, andrebbe incontro alla nostra ferma opposizione e finirebbe per minacciare la fiducia e la collaborazione".
Così, senza giri di parole, Zhu Weiqun, responsabile del Partito comunista cinese per le etnie e gli affari religiosi, ha detto che il suo governo si opporrebbe con forza ad un incontro del genere. Secondo il responsabile di Pechino "i rapporti tra il governo centrale e il Dalai Lama sono una questione esclusivamente interna alla Cina": "Ci opponiamo - ha detto - a qualunque tentativo di una forza straniera di interferire con le questioni interne cinese usando come pretesto" il leader spirituale tibetano.







La visita del Dalai Lama negli Stati Uniti è prevista a partire dal prossimo 16 febbraio. Le parole del rappresentandte di Pechino giungono dopo l'incontro della settimana scorsa fra esponenti del partito comunista cinese e due inviati del Dalai Lama, il primo dopo 15 mesi. L'incontro non ha prodotto risultati concreti.






Obama aveva rinunciato a ricevere il Dalai Lama quando il leader spirituale tibetano è venuto a Washington in ottobre, per evitare conseguenze sulla sua sucessiva missione in Cina. Ma aveva promesso che lo avrebbe ricevuto entro l'anno. Il monito di Pechino arriva mentre i rapporti fra i due paesi sono già tesi per la controversia su Google e la vendita di armi americane a Taiwan.






Il governo tibetano in esilio ha respinto oggi la messa in guardia di Pechino a Washington, osservando che "non ci sono motivi" perché Obama debba evitare un tale incontro. "Dal nostro punto di vista crediamo che il ruolo degli Stati Uniti è di facilitare un dialogo giusto ed onesto tra gli emissari del Dalai Lama ed il governo cinese", ha dichiarato il portavoce del governo tibetano Thubten Samphel.

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