martedì 21 luglio 2009

Gentiluomini si nasce non si diventa!

lunedì 20 luglio 2009

United 4 IRAN

Join us on July 25, 2009 for a rally in your city in support of the Iranian people and in condemnation of the human rights abuses being committed by the Iranian government. Learn how you can get involved by emailing Hadi Ghaemi at united4iran@gmail.com.United4Iran does not promote any political agenda; our only aim is to support the people of Iran in their struggle for democracy, freedom and basic human rights.

http://www.youtube.com/watch?v=uw7_Pa1K3oU&feature=player_embedded

martedì 7 luglio 2009

Adozioni amici a 4 zampe - Roma, 18 luglio 2009

Roma, 2 luglio 2009

COMUNICATO STAMPA

Sabato 18 luglio 2009, dalle ore 10.00 alle ore 23.00, Canile Comunale della Muratella aperto per una giornata ed una serata tra un aperitivo, una cena vegana, buona musica e tanti animali in cerca di adozione

ADOPTATHON DAY: PASSA UN SABATO IN CANILE.IL TUO NUOVO AMICO “PER LA VITA”TI ASPETTA PER UNA ESTATE DA VIVERE INSIEME

Roma – Se 60.000 sono i cani randagi liberi nel Lazio e 13.628 quelli chiusi nei canili (Fonte LAV 2009), l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, che a Roma fa adottare ogni anno circa 2.000 animali (il 15% di quelli chiusi nei canili, rifugi, canili sanitari dell’intero territorio laziale) ha deciso di salutare l’arrivo dell’estate promuovendo anche quest’anno il suo Adoptathon Day al Canile Comunale della Muratella, via della Magliana 856.

Cuccioli, cuccioloni, cani adulti o anziani e gatti per una “adozione del cuore” che ci farà affrontare l’estate con la felicità di avere un nuovo amico che ci farà compagnia “per la vita”.

“Moltissimi sono i cittadini che aspettano proprio l’estate per adottare un animale – racconta Simona Novi, presidente dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese – Le giornate sono più lunghe, i ritmi di lavoro si allentano e si ha più tempo e relax per dedicarsi al corretto inserimento del nuovo arrivato nella propria vita”.Sabato 18 luglio p.v., le addette all’Ufficio Adozioni e lo staff di Educatori dell’Associazione saranno pronti ad indicare “l’amico giusto per la persona giusta” oltre a svelare trucchi e piccoli consigli per trasformare una adozione in una splendida amicizia per la vita.

Dalle ore 10 alle ore 23, tra visite al canile, consulenze comportamentali gratuite a disposizione di tutti i cittadini, aperitivi, musica e cena vegana (a sottoscrizione, 12 euro a persona. Per prenotazioni 329 8069093: il ricavato sarà interamente devoluto al Fondo Donazioni Specifico per le Cure Sanitarie) si potrà adottare un cane ma anche fare una adozione a distanza, ricevere una consulenza in Fiori di Bach o confrontare i problemi del proprio cane con un educatore cinofilo.

Per una giornata-serata all’insegna dell’amicizia e della solidarietà.

Per info: Simona Novi, Ufficio Stampa AVCPP, 333 2065453

Palestina la più grande prigione a cielo aperto EPISODIO V di 5




http://www.youtube.com/watch?v=7Ri8jWj_KbY

I CRIMINI DI ISRAELE - da Croce Rossa Intern., Human Rights Watch,Amnesty International

"E' stata una brutta settimana per Israele" da Michael Jansen


Lunedì 06 Luglio 2009 13:54 Scritto da Free Gaza Team

Dal Gulf Today, Michael Jansen:

La scorsa settimana è stata brutta per Israele. Il suo cattivo comportamento si è manifestato nella cattura di un traghetto che trasportava materiale sanitario e attivisti a Gaza, il sequestro dell'imbarcazione e del cargo umanitario e l'incarcerazione dell'equipaggio e dei passeggeri. Inoltre, la violazione dei diritti umani e delle leggi internazionali da parte di Israele è stata documentata in dettaglio in rapporti rilevanti fatti dal Comitato della Croce Rossa Internazionale, da Human Rights Watch e da Amnesty International. L'imbarcazione Spirit of Humanity, un tragheto registrato in Grecia con 21 persone tra equipaggio e attivisti per la pace e tre tonnellate di materiale sanitario a bordo, era salpata dal porto Cipriota di Larnaca lunedì mattina, con arrivo previsto al porticciolo di Gaza il martedì pomeriggio.


La barca è stata intercettata dalle navi da guerra Israeliane, abbordata da commandos navali e costretta a recarsi nel porto Israeliano di Ashdod. I 21 passeggeri e membri dell'equipaggio sono stati portati nelle celle di detenzione dell'aeroporto inernazionale di Tel Aviv. Due cittadini Palestinesi di Israele e cinque cittadini del Bahrain sono stati rilasciati mentre gli altri 14 sono stati trasportati alla prigione di Giv-On a Ramle dove sono stati messi in cella con immigrati illegali. Tra gli attivisti imprigionati ci sono l'Irlandese vincitrice del Premio Nobel per la Pace, Mairead Maguire e l'ex membro del Congresso USA, Cynthia McKinney, entrambe personalità prigioniere desiderose di parlare una volta liberate. Venerdì la Maguire, che ha vinto il premio per la pace per aver promosso la riconciliazione tra i Cattolici e i Protestanti in Irlanda del Nord, ha iniziato un digiuno in solidarietà con il milione e mezzo di Palestinesi di Gaza. "Non è uno sciopero della fame, bevo tanta acqua e curo la mia salute," ha detto al Gulf Today , attraveso un telefono cellulare. Non ha deciso per quanto tempo proseguire il digiuno. Dipende se i prigionieri, i membri del Free Gaza Movement basato a Cipro, decidono di appellarsi contro la deportazione, che dovrebbe avvenire lunedì. Maguire ha affermato: "Il nostro approccio è che siamo stati rapiti (in acque internazionali) e portati in Israele contro la nostra volontà. Vogliamo vedere i nostri avvocati e vedere quali siano tutte le nostre opzioni." Qualsiasi cosa decida il gruppo" ha detto, " Voglio essere l'ultima ad uscire" La cattura del traghetto e l'imprigionamento dei passeggeri e dell'equipaggio da parte di Israele, ha attirato parecchia pubblicità negativa e qualche condanna. L'esperto in giurisdizione internazionale e relatore speciale ONU in Palestina, Richard Falk , ha chiamato le azioni Israeliane "illegali".


Il viaggio dello Spirit of Humanity coincide con un rapporto sulla situazione a Gaza redatto dalla Commissione della Croce Rossa Internazionale (ICRC), che raramente si presenta in pubblico con criticismi su coloro che violano i diritti umani. Sei mesi dopo l'offensiva militare Israeliana, "le restrizioni (Israeliane) sulle importazioni rendono impossibile agli abitanti di Gaza il ricostruirsi una vita" ha dichiarato l' ICRC. "La quantità di merce che entra ora a Gaza è di gran lunga inferiore a quanta necessaria per far fronte ai bisogni della popolazione." I servizi sanitari di Gaza "si sono indeboliti" e "molta attrezzatura è inaffidabile e necessita di riparazioni" Pazienti malati gravemente non possono lasciare la Striscia assediata. L'ICRC descrive le località bombardate da Israele durante i 23 giorni di offensiva a Dicembre-Gennaio, ancora come "se fossero l'epicentro di un imponente terremoto" perchè Israele rifiuta di consentire l'ingresso di "grandi quantità di cemento, acciaio e altro materiale da costruzione... nel territorio." L' ICRC dice che tutte le restrizioni devono essere tolte. L'ICRC riassume : "La povertà allarmante di Gaza' è da imputarsi direttamente alla chiusura rigida imposta sul territorio. Le industrie e le imprese locali devono essere autorizzate a ricostuire, importare il materiale essenziale ed esportare i propri prodotti..." La crisi è divenata così grave e radicata che anche se tutti i passaggi (tra Israele e Gaza) fossero aperti domani, ci vorrebbero anni prima che l'economia possa riprendersi." Il 30 giugno, Human Rights Watch (HRW) ha pubblicato uno studio sull'abuso da parte di Israele di droni per il lancio di missili, durante l'offensiva. I droni, o veicoli da combattimento senza pilota , sparano missili con obiettivo preciso e sono "tra le armi più precise dell'arsenale (Israeliano)." HRW accentua il fatto che dal momento che i droni possono lanciare missili "con precisione a punta di spillo," queste armi avrebbero dovuo colpire veramente pochi obiettivi civili. Ma HRW ha scoperto che "i droni sono in grado di risparmiare i civili se le persone che li dirigono ne hanno cura." A Gaza, la scelta degli obiettivi Israeliani ha causato la perdita di molte vite civili." Il numero totale, ha affermato HRW," non è chiaro". Organizzazioni per i diritti umani Palestinesi e Israeliane riportano 42 attacchi da droni che hanno ucciso 87 civili; Amnesty International ha documetato 48 morti da droni. Ma "questo non rappresenta il numero totale." HRW ha ricostruito i propri casi sulla base della tecnologia dei droni : "Le... capacità dei droni e dei missili lanciati dai droni rendono le violazioni ancora più enormi. I droni Israeliani sono equipaggiati con telecamere ad alta definizione e sensori avanzati, che consentono agli operatori dei droni di visualizzare obiettivi a terra in dettaglio sia di giorno che di notte... Inoltre, i missili lanciati da un drone hanno la propria telecamera che consente all'operatore di osservare l'obiettivo dal momento del lancio al momento dell'impatto" consentendo così all'operatore di fermarlo se ci sono dubbi sull'identità dell'obiettivo." Con queste capacità avanzate di visualizzazione, gli operatori di droni, che hanno esercitato la dovuta attenzione, dovrebbero essere stati in grado di distinguere la differenza tra obiettivi legittimi e civili."


Il rapporto focalizza sei attacchi che hanno ucciso 29 civili, inclusi otto bambini. L'organizzazione ha intervistato i sopravvissuti, ha testimoniato e, in un solo caso, ha visualizzato un filmato Israeliano dell'attacco.Tutti e sei gli attacchi avevano come obiettivi i civili, in aree dove non vi erano elementi Palestinesi armati. In questi casi l'operatore Israeliano "non ha verificato che gli obiettivi fossero dei combattenti" o "ha mancato di distinguere combattenti da civili." Di conseguenza, HRW ha concluso: "questi attacchi hanno violato le leggi umanitarie internazionali (le leggi di guerra)." Amnesty International ha accusato Israele per aver violato le leggi di guerra in un rapporto di 117 pagine distribuito il 2 luglio. Amnesty afferma che ci sono state 1.400 vittime Palestinesi, inclusi 900 civili, di cui 115 erano donne e 300 bambini. Amnesty dice che "ci sono vaste zone di Gaza che sono state rase al suolo, lasciando migliaia di persone senza casa e l'economia, già precaria, in rovina. Amnesty ha affermato "La maggior parte della distruzione [a Gaza] è stata gratuita ed è il risultato di attacchi diretti ad [obiettivi] civili e attacchi che hanno fallito di distinguere tra obiettivi militari legittimi e [siti] civili.. Centinaia di civili sono stati uccisi nel corso di attacchi da parte di armi ad alta precisione... Altri, incluse donne e bambini, sono stati colpiti a distanza ravvicinata mentre non costituivano alcuna minaccia alla vita di soldati Israeliani." Amnesty non ha citato l'utilizzo da parte di Israele solo di armi ad alta precisione, ma anche in combinazione con l'abuso di armi imprecise e incendiarie al fosforo bianco su e in aree residenziali ad alta densità di popolazione, uccidendo e ferendo civili e distuggendo le proprietà. Amnesty è stata particolarmente critica sul diniego di Israele dell'utilizzo di fosforo bianco, nonostante scie di fumo bianco di granate che bruciano a contatto con l'aria, dimostrassero il contrario, perchè ciò ha ritardato l'utilizzo di cure mediche appropriate ai feriti da questa sostanza. Amnesty ha dichiarato, "L'artiglieria in generale e le granate al fosforo in particolare, non dovrebbero mai essere utilizzate in aree popolate."
Queste armi erano state progettate per coprire con il fumo i movimenti delle truppe, in aree specifiche, o per attaccare i carrarmati nemici o concentrazioni di truppe. Amnesty ha accusato le truppe Israeliane di utilizzare i Palestinesi come "scudi umani" per proteggersi mentre occupavano o perquisivano edifici. Questa pratica è stata abolita dalla legge Israeliana dopo che le truppe Israeliane erano state colte ad utilizzare "scudi umani" in Cisgiordania. Quindi, l'esercito Israeliano operava al di fuori anche delle leggi del proprio stato oltre a quelle internazionali. Amnesty ha scartato le accuse dI Israele che sosteneva che i paramilitari Palestinesi avessero ordinato ai Palestinesi civili di rimanere dentro gli edifici o le sedi per far da scudo ai combattenti dagli attacchi Israeliani. La valutazione conclusiva di Amnesty è "La scala e l'intensità degli attacchi sono senza precedenti, anche nel contesto di una crescente campagna militare letale a Gaza degli anni precedenti." Amnesty dice che Israele sapeva ciò sin dall'inizio, ma ha continuato il massacro fino al cessate il fuoco del 18 gennaio. Amnesty riporta che Hamas e i suoi alleati hanno violato le leggi internazionali sparando razzi contro il sud di Israele, uccidendo tre civili. Come questa ed altre associazioni umanitarie hanno confermato, le violazioni di Israele hanno di gran lunga più peso di quelle della resistenza Palestinese. Finora Israele è stato in grado di minimizzare questa pubblicità negativa ma il fatto che individuali e organizzazioni umanitarie internazionali ne parlino ora, significa che Israele non gode più tanto della propria "immunità" da criticismo. Più prima che poi, Israele dovrà cambiare il proprio comportamento per evitare di essere perseguito e punito per le proprie azioni.

lunedì 6 luglio 2009

Il compleanno del Dalai Lama - Torino, 6 luglio 2009


Il 6 luglio il Dalai Lama, guida spirituale e politica del Tibet, compie settantaquattro anni, cinquanta dei quali trascorsi lontano dalla sua terra, nell’esilio indiano di Dharamsala. Per ricordare questo doppio anniversario l’Associazione Comuni, Province e Regioni per il Tibet organizza - lunedì 6 luglio alle ore 11.30, in piazza Cavour, a Torino - una manifestazione in sostegno dei diritti umani.

“Le vicende in Iran di questi giorni ci impongono di non dimenticare, oltre al Tibet, tutti quei Paesi in cui i diritti umani non vengono rispettati”, afferma la consigliera regionale Mariacristina Spinosa, referente nazionale dell’Associazione con il consigliere Giampiero Leo.“Abbiamo scelto di riunirci presso i giardini di piazza Cavour - continua Leo - perché di recente vi è stato eretto un monumento a Gandhi: il luogo ideale per ricordare la lotta non violenta condotta dal Dalai Lama e dal suo popolo”.Prendono parte all’iniziativa i rappresentanti dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Interdependence, Amnesty International e l’Associazione Italia Tibet.

giovedì 2 luglio 2009

MONITO DI PECHINO ALLA FRANCIA - IL DALAI LAMA CITTADINO ONORARIO DI PARIGI




Pechino, 7 maggio 2009 (Reuters)


MONITO DI PECHINO ALLA FRANCIA


La Cina ha messo in guardia la Francia dal conferire al Dalai Lama la cittadinanza onoraria di Parigi in occasione del viaggio che il leader tibetano compirà nella capitale francese il mese prossimo. “Un anno fa la città di Parigi decise il conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama causando grande malcontento al popolo cinese” – ha dichiarato Ma Zhaoxu, un portavoce del Ministero degli Esteri. “Chiediamo alle istituzioni cittadine di smetterla di interferire nelle questioni interne della Cina e di non continuare a ripetere gli stessi errori circa la questione del Tibet”



LA FRANCIA SE NE INFISCHIA E .........




IL DALAI LAMA CITTADINO ONORARIO DI PARIGI


Parigi, 7 giugno 2009. La capitale francese ha ufficialmente insignito il Dalai Lama della cittadinanza onoraria della città. Il conferimento è avvenuto presso l’Hotel de Ville, sede del comune di Parigi che aveva preso questa decisione nel marzo 2008 “per la qualità e per la lotta che il Dalai Lama conduce per il dialogo e per la pace”. Dura la reazione del governo di Pechino che ha “fermamente condannato” il conferimento. “La consegna” – ha dichiarato il Ministro degli Esteri di Pechino – “non potrà che recare danni alle relazioni di Parigi con le municipalità cinesi e costituisce una grave ingerenza negli affari interni della Cina”.


“Non sottovaluto la reazione dei dirigenti cinesi” – ha dichiarato Bertrand Delanoe, sindaco socialista di Parigi – “ma la città ispira le sue azioni ai valori nei quali crede e non decide della politica estera della Francia”. “Non ho ricevuto pressioni né dall’Eliseo né dal Ministero degli Esteri”, ha precisato. “Non sono per l’indipendenza del Tibet e non sono buddhista” – ha proseguito – “ma decido sulla base dei valori di Parigi e delle mie convinzioni profonde”.


“Ricevo questa onorificenza in quanto persona che difende i valori umani e la non violenza” ha dichiarato a sua volta il Dalai Lama (nella foto con il sindaco Delanoe ) che, prima di ricevere la cittadinanza onoraria, non ha tuttavia mancato di criticare la politica cinese in Tibet. Nel corso di un’ affollata conferenza svoltasi allo stadio sportivo di Parigi-Bercy, il leader tibetano ha infatti accusato la Cina di aver fomentato gli incidenti che, nel marzo dello scorso anno, avevano provocato la rivolta dei tibetani fornendo alla sicurezza cinese il pretesto per intervenire. “Nonostante l’ingente numero di agenti presenti a Lhasa dal 10 marzo, le forze cinesi sono restate a guardare” – ha detto il Dalai Lama. “Il 14 marzo, alcuni tibetani che nessuno a Lhasa conosceva hanno cominciato a incendiare negozi e a scagliare sassi, mentre la polizia si limitava a filmare la scena e a diffondere le immagini in tutto il mondo”. “Solo allora” – ha proseguito – “la polizia è intervenuta. È difficile non sospettare che la rivolta sia stata deliberatamente provocata”.

CINA: ALLO STUDIO UN PIANO PER CONTROLLARE L’ACCESSO AL WEB


Pechino, 23 giugno 2009


Dopo un’altalenante sequenza di conferme e smentite, il governo cinese ha reso noto di non aver abbandonato il progetto di installare in ogni computer venduto in Cina a partire dal prossimo 1° luglio un particolare software destinato a “filtrare” e controllare l’accesso ai siti Internet. Secondo quanto dichiarato dai funzionari del Ministero dell’Industria e dell’informazione Tecnologica al quotidiano China Daily, il piano, denominato “Green Dam-Youth Escort”, intende “purificare la società civile” impedendo agli utenti della rete l’accesso ai siti pornografici e a quelli che trattano argomenti politicamente sensibili quali il Tibet, il movimento Falun Gong o il massacro di Piazza Tienanmen. Per rendere più efficace il controllo su Internet, la città di Pechino vorrebbe inoltre reclutare, entro la fine dell’estate, diecimila volontari incaricati di monitorare tutti i contenuti dei siti on line.


Duramente criticata dal governo cinese per lo scarso controllo sull’accesso ai siti “pornografici e volgari” della rete, Google - China, la succursale cinese del potente motore di ricerca, ha deciso di apportare filtri e modifiche al proprio sistema di “navigazione” on line. “Stiamo rivedendo il funzionamento dei nostri servizi e compiendo tutti i passi necessari alla risoluzione del problema” – ha dichiarato un rappresentante della potente compagnia californiana. La nuova “capitolazione” di Google, che già tre anni fa aveva lanciato una versione censurata del proprio motore di ricerca, in acquiescenza alla legge cinese, è considerata una nuova vittoria di Pechino e un’ ulteriore minaccia alla libertà di espressione.


Allo scopo di impedire la ricezione delle trasmissioni straniere, in particolare i programmi trasmessi da Radio Free Asia e Voice of America, nella provincia del Gansu le autorità cinesi hanno iniziato a rimuovere le parabole satellitari dai tetti delle case. “Al loro posto hanno installato delle linee per la ricezione dei programmi autorizzati dal governo”, ha dichiarato una donna. “Ci hanno detto che stavano eseguendo gli ordini del governo e hanno distribuito alla popolazione copia delle lettere ricevute dalle autorità centrali”.


(nytimes.com/Phayul)

IRAN - FERMIAMO LA REPRESSIONE

Fonte : Ricken Patel - Avaaz.org


Milioni di dimostranti iraniani in favore della democrazia stanno affrontando una violenta repressione.
I leader del regime sono divisi, anche la minima spinta incide -- abbiamo bisogno urgentemente che i governi del mondo condannino la repressione e neghino il riconoscimento al nuovo regime. Firma la petizione e inoltra questa email

Arriviamo questa settimana a un milione di voci contro la repressione:

CONFERENZA STAMPA OGGI A NICOSIA 17.00

Mercoledì 01 Luglio 2009 11:29 Scritto da Free Gaza Team www.freegaza.org

Aggiornamenti sui passeggeri sequestrati, sulla barca requisita, e sul diritto di TUTTI di vedere un avvocato.
h.17.00-17.30 Journalists' House
12 CyBC (RIK) Avenue
Aglantzia, Nicosia 2120, Cyprus

Greta Berlin (English)
tel: +357 99 28 41 02/ friends@freegaza.org
Ramzi Kysia (English)
Tel: + 357 99 08 17 67 rrkysia@yahoo.com
Caoimhe Butterly (Arabic/English/Spanish):
tel: +357 99 80 96 37 / sahara78@hotmail.co.uk
(Larnaca, 1 Luglio 2009)

Ieri, la Marina Israeliana ha abbordato la barca del Free Gaza Movement , SPIRIT OF HUMANITY e sequestrato i 21 attivisti per i diritti umani, volontari e attivisti per la solidarietà mentre si recavano a Gaza. Fino ad oggi, nessuno di loro ha avuto il diritto di vedere un avvocato nonostante questi ultimi si siano reacati al centro di detenzione per incontrarli.
Il Free Gaza Movement chiede il loro rilascio e il rilascio della barca, situata in acque internazionali al largo della costa di Gaza, come mostra chiaramente il nostro localizzatore SPOT.

Ancora più importante : ventuno internazionali possono apparire su testate di giornali. Cosa accade invece agli 11.000 Palestinesi che languiscono in prigione, molti di loro sotto tortura. Vi aggiorneremo sullo stato dei passeggeri sequestrati e sulla nostra barca requisita, ma chi farà lo stesso per i Palestinesi e le loro barche?

Insistiamo sul fatto che Israele deve smettere di interferire con i nostri viaggi a Gaza, perchè non ne hanno il diritto, nè legale nè morale, di continuare un assedio che punisce collettivamente 1,5 milioni di Palestinesi.
La nostra richiesta è che i passeggeri siano in grado di risalire a bordo della barca e continuare il viaggio fino al porto di Gaza, così possono consegnare il materiale da ricostruzione e umanitario che abbiamo caricato e che è stato ispezionato dalle autorità Cipriote.

Per maggiori informazioni vi chiediamo gentilmente di visitare il sito: FreeGaza.org, come pure i seguenti siti di informazioni sui prigionieri:
http://www.miftah.org/Display.cfm?DocId=7209&CategoryId=4
http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vc3Vtb3VkLnRhby5jYS8/cT1ub2RlL3ZpZXcvNzY=
http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vcGFsZXN0aW5pYW5wcmlzb25lcnMuYmxvZ3Nwb3QuY29tLzIwMDkvMDQvcGFsZXN0aW5pYW4tcHJpc29uZXJzLWZhbWlsaWVzLXByb3Rlc3RfMjcuaHRtbA==
http://www.btselem.org/english/statistics/Detainees_and_Prisoners.asp

ISRAELE ATTACCA LA BARCA DELLA GIUSTIZIA; RAPISCE LAVORATORI PER I DIRITTI UMANI...

giugno 30, 2009 - martedì

ISRAELE ATTACCA LA BARCA DELLA GIUSTIZIA; RAPISCE LAVORATORI PER I DIRITTI UMANI...

Per maggiori informazioni contatta:
Greta Berlin (English) tel: +357 99 081 767 / friends@freegaza.org
Caoimhe Butterly (Arabic/English/Spanish): tel: +357 99 077 820 / sahara78@hotmail.co.uk http://www.freegaza.org/

[23 miglia a largo della costa di Gaza, ore 15:30pm] - Oggi le forze di occupazione Israeliane hanno attaccato e abbordato la barca del Free Gaza Movement , SPIRIT OF HUMANITY, rapendo 21 lavoratori per i diritti umani di 11 nazionalità, tra cui il Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire e l'ex membro del Congresso USA Cynthia McKinney (vedi in fondo la lista completa dei passeggeri). I passeggeri e i membri dell'equipaggio sono stati tratti forzatamente in Israele.

“Questa è una violazione oltraggiosa della legge internazionale di cui siamo vittime. La nostra barca non si trovava in acque territoriali Israeliane, e noi eravamo in missione umanitaria verso la Striscia di Gaza” ha detto Cynthia McKinney, ex membro del Congresso USA e candidata alla presidenza. “Il Presidente Obama ha appena detto ad Israele di lasciar entrare il materiale umanitario e da ricostruzione, e questo era esattamente quello che cercavamo di fare. Chiediamo alla comunità internazionale di chiedere il nostro rilascio così possiamo riprendere il nostro viaggio”.

In base al rapporto divulgato ieri dal Comitato della Croce Rossa Internazionale, i Palestinesi che vivono a Gaza sono in una “trappola disperata”. Migliaia di Palestinesi le cui case furono distrutte da Israle durante l'uoltimo massacro di dicembre/gennaio, sono ancora senza tetto nonostante la promessa di 4,5 miliardi di dollari di aiuti, perchè Israele rifiuta di far entrare cemento e altro materiale da ricostruzione nella Striscia di Gaza. Il rapporto fa notare anche che gli ospedali sono disperati perchè non riescono a venire incontro ai bisogni dei pazienti Palestinesi a causa della distruzione del materiale sanitarioad opera di Israele.

“Gli aiuti che portavamo erano simbolici di speranza per il popolo di Gaza, speranza che la rotta del mare potesse essere riaperta per loro, e che potessero così essere in grado di trasporate loro stessi il materiale per iniziare a ricostruire le scuole , gli ospedali e le migliaia di case distrutte durante l'offensiva “Piombo Fuso”. La nostra missione è un gesto nei confronti della popolazione di Gaza a dimostrare che siamo loro vicini e che non sono soli” ha dichiarato la passeggera Mairead Maguire, vincitrice del Premio Nobel per la Pace per il suo lavoro in Irlanda del Nord.

Poco prima di essere rapiti da Israele, Huwaida Arraf, Presidente del Free Gaza Movement e coordinatrice della delegazione in viaggio, ha dichiarato che : “Non è possibile che qualcuno possa ritenere che la nostra piccola imbarcazione possa costituire una minaccia di qualsiasi tipo per Israele. Noi trasportiamo materiale sanitario e per la ricostruzione, giocattoli per bambini. Tra i nostri passeggeri c'è un Premio Nobel per la Pace e un ex membro del Congresso USA. La nostra barca è stata perquisita e ha ricevuto i controlli di sicurezza da parte delle Autorità Portuali Cirpriote prima della partenza, e non ci siamo mai neanche avvicinati alle acque territoriali Israeliane”.

Arraf continua: “L'attacco deliberato e premeditato alla nostra imbarcazione disarmata è una chiara violazione delle leggi internazionali e noi chiediamo il nostro rilascio immediato e incondizionato”###

COSA POTETE FARE!

CONTATTARE il Ministro della Giustizia
tel: +972 2646 6666 or +972 2646 6340
fax: +972 2646 6357

CONTATTARE il Ministro degli Affari Esteri
tel: +972 2530 3111
fax: +972 2530 3367

CONTATTARE Mark Regev nell'Ufficio del Primo Ministro:
tel: +972 5 0620 3264 or +972 2670 5354
mark.regev@it.pmo.gov.il

CONTATTARE la Comunità della Croce Rossa Internazionale per chiedere la loro assistenza per stabilire le condizioni di salute degli esseri umani rapiti e per assicurarci del loro rilascio immediato.

Croce Rossa Israeliana
tel: +972 3524 5286
fax: +972 3527 0370
tel_aviv.tel@icrc.org

Croce Rossa Svizzera:
tel: +41 22 730 3443
fax: +41 22 734 8280

Croce Rossa USA:
tel: +1 212 599 6021
fax: +1 212 599 6009


Lista dei Passeggeri rapiti sullo Spirit of Humanity :

Khalad Abdelkader, Bahrain
Khalad è un ingegnere in rappresentanza dell'Associazione Islamica di Beneficienza del Bahrain.

Othman Abufalah, Jordan
Othman è un giornalista di Al-Jazeera TV, rinomato in tutto il mondo.

Khaled Al-Shenoo, Bahrain
Khaled è un lettore presso l'University of Bahrain.

Mansour Al-Abi, Yemen
Mansour è un cameraman di Al-Jazeera TV.

Fatima Al-Attawi, Bahrain
Fatima è una volontaria per gli aiuti e un'attivista della comunità del Bahrain.

Fatima è una volontaria per gli aiuti e un'attivista della comunità del Bahrain.

Juhaina Alqaed, Bahrain
Juhaina è una giornalista e un'attivista dei diritti umani.

Huwaida Arraf, US
Huwaida è la Presidentessa del Free Gaza Movement e la coordinatrice della delegazione di questo viaggio.

Ishmahil Blagrove, UK
Ishmahil è un giornalista nato in Giamaica, realizzatore di video documentari e fondatore della compagnia di produzione cinematografica Rice & Peas.
I suoi documentari sono focalizzati sulle battaglie internazionali per la giustizia sociale.

Kaltham Ghloom, Bahrain
Kalthamè un'attivista della comunità.

Derek Graham, Ireland
Derek Graham è un elettricista, organizzatore Free Gaza , e primo ufficiale a bordo dello Spirit of Humanity.

Alex Harrison, UK
Alex è un attivista per la solidarietà in Gran Bretagna. Lei va a Gaza per rimanere un lungo periodo a monitorare i diritti umani.

Denis Healey, UK
Denis è il Capitano dello Spirit of Humanity. Questo è il suo quinto viaggio a Gaza.

Fathi Jaouadi, UK/Tunisia
Fathi è un giornalista Britannico, organizzatore Free Gaza , e coordinatore della delegazione in questo viaggio.

Mairead Maguire, Ireland
Mairead vincitrice del premio Nobel per la Pace è una rinomata attivista per la pace.

Lubna Masarwa, Palestine/Israel
Lubna è un'attivista per i diritti umani dei Palestinesi e un'organizzatrice Free Gaza .

Theresa McDermott, Scotland
Theresa è un'attivista per la solidarietà in Scozia. Va a Gaza per rimanere un lungo periodo a monitare i diritti umani.

Cynthia McKinney, US
Cynthia McKinney , schietto difensore dei diritti umani e della giustizia sociale, come pure ex rappresentante al Congresso USA e candidata alla Presidenza.

Adnan Mormesh, UK
Adnan è un attivista per la soliderietà in Gran Bretagna. Va a Gaza per rimanere un lungo periodo a monitare i diritti umani.

Adam Qvist, Denmark
Adam è un attivista per la solidarietà dalla Danimarca. Va a Gaza per monitorare i diritti umani.

Adam Shapiro, US
Adam è Americano, realizzatore di documentari video e attivista per i diritti umani.

Kathy Sheetz, US
Kathy è un'infermiera e realizzatrice video, va a Gaza per monitorare i diritti umani.