giovedì 18 giugno 2009

GIAPPONE - La baia di Taiji e I DELFINI


GIAPPONE - La baia di Taiji
Caccia ai delfini per i circhi d'acqua e per l'alimentazione!
Quasi il 65% dei delfini detenuti nei parchi divertimento proviene da catture in mare.Senegal, Russia, Isole Solomon e Cuba sono alcuni dei paesi coinvolti nella cattura e nel traffico, spesso illegale, dei delfini. Quest'attività è praticata soprattutto in Giappone, dove si cacciano i cetacei sia per soddisfare le richieste dei delfinari, che per scopi alimentari.
Ogni anno nelle acque nipponiche muoiono oltre 20.000 delfini: la loro cattura di è legale. Nella baia di Taiji, avviene una delle caccie più traumatiche, documentata dalle agghiaccianti immagini girate da Richard O’Barry per One Voice, associazione animalista europea, con cui la LAV collabora per porre fine a questi operazioni d’imprigionamento.
Tra ottobre ed aprile nella baia si catturano più di 1000 delfini. Avvistati i branchi, i pescatori spingono gli animali all’interno della baia senza lasciare loro vie di scampo. Si gettano le reti e, in una incredibile confusione di cetacei che si accalcano, si scelgono gli animali da destinare ai delfinari. Decine di sub cominciano ad isolare singoli animali, quelli prescelti vengono immobilizzati e issati con un apposito telo all’interno di vasche di plastica ,che saranno poi caricate sui camion. Per i ‘prescelti’ comincia il susseguirsi di trasporti da un delfinario all’altro.
I delfini destinati all’alimentazione vengono invece spinti verso i moli, dove li aspetta ad una morte violenta e dolorosa. Arpionati e legati da funi, vengono poi issati sul molo, accoltellati e caricati, agonizzanti, su camion.
Per saperne di più GUARDA IL VIDEO


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